11 / 07 / 2017

L’Arena: l’Amarone sulla rotta di Ulisse, alla prova si cimentano in 700.

Tratto dall’articolo di Camilla Madinelli: “L’Amarone sulla rotta di Ulisse, alla prova si cimentano in 500”, pubblicato su L’Arena, Luglio 2017

Il mito di Ulisse, dal suo avventuroso viaggio per mare e in terre lontane al suo intelletto multiforme, affascina ancora a distanza di millenni e insegna a designer, grafici, enologi e velisti degli anni Duemila a cogliere sfide sempre nuove. Sfide del futuro, ma strizzando l’occhio al passato. L’eroe omerico è stato il filo conduttore, a Cantina Valpolicella Negrar, dell’articolata cerimonia di premiazione dell’etichetta Limited Edition «Wine Mythology Label» per l’Amarone Vigneti di Jago 2012 Domìni Veneti. L’etichetta vincitrice, dello Slum Design Studio di Firenze, è nata dal concorso internazionale di idee «Wine Mythology Label» promosso da Code (COmpetitions for DEsigners) in collaborazione con Cantina Valpolicella Negrar e con la partnership tecnica di Upm Raflatac e Grafical. Al concorso, coordinato dalla responsabile relazioni esterne della cantina, Marina Valenti, hanno partecipato 700 concorrenti tra designer, artisti e progettisti, provenienti da 40 Paesi del mondo. Dunque, il binomio vino e design risulta essere tra i più convincenti. Soprattutto se al binomio si aggiunge pure una componente mitologica. Soprattutto se, di mezzo, c’è lo zampino di Ulisse. «Progettare un’etichetta e creare un vino hanno molto in comune con la figura di Ulisse», spiega il wine designer Giacomo Bersanetti. «Ci vogliono sottigliezza d’ingegno, il coraggio di saper spostare il proprio punto di vista, curiosità e abilità nel veicolare contenuti autentici di valore. L’etichetta vincitrice, realizzata con capacità di estrema sintesi e utilizzando il colore come luce, è molto evocativa e invita l’appassionato di Amarone a stabilire un contatto più intimo con il vino».

Giacomo Bersanetti

Mettersi alla prova, del resto, per molti è un piacere e un’avventura irrinunciabile. A costo di rischiare il naufragio, proprio come Ulisse. E’ capitato a Matteo Miceli, imprenditore, costruttore di barche e velista per passione, durante il ritorno dalla sua terza regata in solitaria nel 2015. Il naufragio gli è costato la chiglia di Eco4O, la sua imbarcazione dotata di pannelli solari, idro-turbine e pale eoliche per navigare in modo ecosostenibile. A mettere in sesto l’imbarcazione per la rimessa in acqua ci ha pensato un’azienda veronese, la carpenteria d’eccellenza Dmz di Villa Bartolomea. Così Miceli, come svela alla cantina cooperativa, è pronto per la sua ultima avventura: Ocean World 2019, giro del mondo che farà a bordo in autosufficienza energetica e alimentare (porterà con sé in mezzo al mare orto e pollame), in regata con altri solitari come lui. Affascina ancora così tanto, il mitico navigare di Ulisse, che l’accademico Giorgio Conti, a Venezia co-coordinatore degli Archivi della Sostenibilità dell’Università di Ca’ Foscari, ha confessato di averlo ripercorso quando era giovanissimo. Rimane coni piedi per terra e nel terroir, infine, l’enologo e direttore generale di Cantina Valpolicella Negrar, Daniele Accordini, giurato del concorso: «L’ intelligenza di Ulisse», conclude, «è quell’intuito capace di leggere la realtà in modo duttile e di trovare nuove soluzioni a eventuali problemi, un’intelligenza propria del viticoltore, il quale trova i punti deboli del sistema produttivo e li cambia, adattando la tradizione».

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