28 / 12 / 2011

2005 - Alba: SGA. Dare forma al valore

Le forme del vino
progetti per il mondo del vino realizzati da Studio Grafico Artigiano

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Alba, 22 aprile 2005 - Il Centro Culturale San Giuseppe - con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della Città di Alba - ospita dal 23 aprile al 15 maggio presso la Chiesa di San Giuseppe la mostra “Le forme del vino”, una esposizione dedicata all’attività di Studio Grafico Artigiano, noto per aver realizzato alcuni tra i più significativi progetti per il mondo del vino e dintorni.

Abbiamo intervistato Giacomo Bersanetti, anima dello Studio, per meglio comprendere una fra le più complete rassegne dedicate all’immagine del prodotto vinicolo e per scoprire le radici dei progetti che oggi sono riconosciuti come punti di riferimeno nell’evoluzione del packaging di questo settore.

Qual è stato il tuo primo lavoro creativo nel settore vinicolo, quando lo hai realizzato, di cosa si trattava?
“Il primo progetto nel settore vinicolo lo realizzammo io e mia moglie Chiara per l’azienda di Giacomo Bologna all’inizio degli anni Ottanta. Giacomo, consapevole della qualità della sua Barbera, chiese a Luigi Veronelli un consiglio per la nuova vestizione della Monella e Gino ci presentò. Da questo incontro nacque l’etichetta che ancora oggi a oltre vent’anni di distanza contraddistingue la Monella e in seguito il Bricco dell’Uccellone.”

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Qual è la fase più impegnativa della progettazione in generale e in particolare per la comunicazione d’immagine del prodotto vino?
Il preventivo… scherzo, l’aspetto più impegnativo è l’individuazione dei contenuti caratteristici e forti dell’identità di un vino e di un’azienda sui quali si svilupperà il progetto. In ogni caso ciascun passaggio richiede la massima attenzione e nessun elemento può essere trascurato.

Quali peculiarità comunicative presenta dal tuo punto di vista il prodotto vino?
Gino Veronelli diceva che “il vino è un bene reale che ci dona l’irreale”. Il vino è ricco di cultura, di tradizione, di fantasia: si tratta solo di attingere…

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Qual è il messaggio più ricorrente che i tuoi clienti del vino desiderano trasmettere?
Rendere visibile la propria unicità, la propria distintività.

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Com’è cambiata l’immagine (bottiglie, etichette, confezioni) del vino negli ultimi 10 anni?
L’immagine del vino è molto più moderna, accattivante, a volte sofisticata: una vera rivoluzione.

Sta ancora cambiando? In che direzione?
La tendenza - spiacevole e rischiosa a mio avviso - è quella di rinunciare ad esprimere l’appartenenza al territorio, intendo la nostra italianità, per rispondere a logiche di mercato internazionale che inducono ad una omologazione dei linguaggi.

Qual è il percorso della mostra albese (cronologico, stilistico, …)
La mostra non si sviluppa secondo un percorso: convivono progetti realizzati quasi venticinque anni fa (tutt’ora presenti sul mercato) ed altri appena nati, per aziende di tipologie diverse che operano in mercati differenti (GDO e Ho.Re.Ca.) con maggiore concentrazione per le aziende del Piemonte.

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